GOVERNO: L’INCARICO A FICO, SECONDO MOLTI OSSERVATORI, POTREBBE ESSERE UN’ULTERIORE PERDITA DI TEMPO IN UN PARLAMENTO DIVISO, FRAMMENTATO E LITIGIOSO ALL’INVEROSIMILE  


   —   A cura di Giuseppe Stella e di Emilio Oliverio Scali —

Il Presidente Mattarella, per tentarle tutte, alla fine ha deciso di affidare un incarico esplorativo a Fico (Presidente della Camera) con tre giorni di tempo per ricomporre la grave frattura tra Conte-Renzi e il Movimento 5 stelle, notevolmente spaccato al suo interno e lacerato da dissidi sempre crescenti. Avrà tre giorni di tempo, sino a martedì prossimo, per tentare di cercare una via d’uscita a quest’impasse parlamentare e politica mai vista sino ad ora nella storia d’Italia a memoria d’uomo.

 

Breve curriculum di Fico

Il Presidente della Camera è nato a Napoli il 10 ottobre 1974, diplomato al Classico si trasferisce a Trieste, dove consegue la laurea con lode in Scienze della Comunicazione e con il programma “Erasmus” frequenta la Facoltà di Scienze Sociali di Helsinki, lavorando per l’ufficio universitario dedicato agli studenti provenienti dall’estero.

Poi fa un corso di alta formazione multimediale specializzandosi in Knowledge Management promosso da Poliedra – Politecnico di Milano in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’Università degli Studi di Palermo e Academy 365.

Si è occupato di turismo, formazione aziendale, ristorazione. Ha lavorato nel call center di un operatore telefonico e come redattore in una casa editrice. Ha poi intrapreso attività in proprio, sviluppando progetti in vari settori.

Nel 2005 fonda nella sua città uno dei primi Meetup “Amici di Beppe Grillo”, piattaforme online di aggregazione e confronto su diversi temi di interesse collettivo, dalla difesa dei beni comuni alla tutela del territorio.

A partire dalle attività e iniziative di questi laboratori di partecipazione attiva dei cittadini, nasce l’esperienza politica del MoVimento 5 Stelle. Per il M5S è candidato nel 2010 come Presidente della Regione Campania e nel 2012 come Sindaco di Napoli. Nel 2013 è eletto per la prima volta deputato. Il 6 giugno dello stesso anno diventa Presidente della Commissione parlamentare per l’Indirizzo generale e la Vigilanza sui servizi radiotelevisivi. Alle elezioni politiche del 2018 è eletto per il M5S nel collegio uninominale di Napoli Fuorigrotta. Dal 24 marzo 2018 è Presidente della Camera dei deputati.

Ora tocca a lui verificare se il governo Conte-ter può ancora avere un futuro, ma è necessario correre senza perdere più un solo giorno di tempo perché l’Italia è gravemente malata. E il nuovo Governo, se si formerà, dovrà avere una maggioranza solida e non raccogliticcia.

Il Presidente Mattarella, dopo 32 ore serrate di consultazioni, ha affermato che l’attuale maggioranza “politica”, che in atto non esiste ed è alquanto lacerata, deve essere verificata.

Se Renzi è allergico a Conte e non lo vuole più come Premier per l’ennesima volta, il Quirinale farà un nuovo giro di consultazioni per decidere, se potrà, eventuali soluzioni alternative o…si dovrà per forza andare ad elezioni anticipate.

Ma i tempi così si dilatano a dismisura con i tira e molla continui e snervanti dei grillini che un giorno dicono una cosa e subito dopo la negano pur di continuare a dettare la loro “linea” intransigente e autoritaria spesso fatta di diktat, veti e muri alzati di continuo su ogni cosa, che poi non hanno neppure senso.

 

Sempre nel Movimento, la grossa pietra dello scandalo politico e sociale (in tutti i sensi e sin dal loro esordio), intanto Di Battista si dice pronto a lasciare la compagine, ciò che ha causato una grossa crepa al suo interno; ma Di Maio, che appare sempre più il capo politico che era prima e che scavalca continuamente Crimi,  stoppa tutte le polemiche verso Renzi.

Insomma, una vera e propria Babele!!!

Le distanze però nello stesso movimento grillino (in Italia non ci fu mai tanto danno per il Paese) restano però enormi.

Ma il vero problema è e resta il programma di Governo, che in atto così com’è  non va e Renzi pretende che lo si cambi in modo sostanziale, anzi completamente, e nella sua intenzione c’è anche quella di avere un premier diverso da Conte, anche se non lo dice con estrema chiarezza e determinazione. Uno scontro uomo a uomo.

Dell’attuale premier Conte sinora si sono visti i limiti e i difetti. Intanto, è emerso in modo inconfutabile che i conti dei contagi da Covid erano tutti sbagliati e di fatto i numeri parlano di un 40-50% in più e di una nuova ondata in arrivo incontrollabile. Lo hanno accertato i Servizi segreti con un dossier di qualche giorno fa pubblicato su questo giornale. Per non parlare dei suoi continui Dpcm, velati di tanto autoritarismo e di supponenze incredibili, coi quali si è fatto tanta propaganda in televisione (tutte) e sui giornali per apparire come se fosse il solo capo assoluto (è stata questa la nostra impressione). Insomma, una persona non proprio modesta e con tendenze alquanto…solitarie. Decideva solo lui in prima persona, emarginando ed esautorando di fatto il Parlamento.

 

Riprovare a partire con Conte perché assuma lui la responsabilità di passare alla seconda fase di questa crisi (sanitaria e in particolare economica) a noi appare un vero e proprio azzardo, tenuto conto che dopo poco meno di un anno riforme e progetti su Giustizia, Fisco, Finanze, Sviluppo e Sanità (ciò che di fatto ci chiede l’Ue) non c’è neppure l’ombra, solo bozze).

Il centro-destra vuole le elezioni ma si rimetterà alle decisioni del Presidente della Repubblica Mattarella.

La suspense dunque continua e gli italiani stanno col fiato sospeso. I sondaggi cambiano di ora in ora  e gli umori del Paese sono di pura esacerbazione e sconcerto. L’Italia è sempre più in pericolo è occorrono cambiamenti seri e radicali con gente più capace e con grandi esperienze che sappia gestire la fase economica e quella sanitaria.

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